I NON-FILM DELLA DOMENICA: TRE METRI SOPRA IL CIELO

Lo aspettavate da tempo immemore eh? Immaginavamo. Ed ecco che, dopo patimenti e non-film di profilo medio, ecco a voi il non-film signore e padrone dell’anti-cinema: “Tre Metri Sopra Il Cielo” (2004) di Luca Lucini. Lo “sfilm” è tratto da un libro (?) di Federico Moccia, stakanovista della carta stampata. Vedete, in Italia siamo veramente sfigati. Gli americani per fare i film attingono da un altro scrittore prolifico, Stephen King; noi invece abbiamo questo. L’unica cosa simpatica dell’autore (recentemente eletto sindaco in un paesino del centro Italia che, probabilmente, è una gigantesca ludoteca) è la voce: è identica a quella del doppiatore di Jerry Lewis.

Noi preferiamo Six Feet Under. Non è un telefilm, è un augurio a chi ammira ‘sti filmacci.

“Tre Metri Sopra Il Cielo” parla di Babi (che poi che cazzo di nome è?), studentessa modello e bonazza, che, durante una festa alla Calissano, si innamora di Step (mo diteci com’è che uno si possa chiamare Piolo?), bello e maledetto James Dean delle rape ‘nfucate (Riccardo Scamarcio) trovatosi lì con altri amici belli, dannati, tossici e odianti “‘a società bborghese, li ggenitori, ‘a conformità e bla bla bla” per rovinare la festa, già penosa di suo.

In realtà i due dissociati psichici si erano già conosciuti durante le corse clandestine fatte di notte in città, una specie di “Gioventù Bruciata”, ma in versione bimbominkia. Eh sì, perché Piolo (Step) è un gran guascone e fascinoso fuorilegge. Rovina le feste, si ammazza di canne, sbevazza come un visigoto, frequenta biliardi malfamati e fa pure le corse clandestine. Gli manca solo di aver invaso il Kuwait. Un vero stupra-minchia, altro che eroe romantico.

Tentativo di stupro. Essì avevamo omesso pure questo, fra i crimini di Step XD.

Fatto sta, tuttavia, che Babi si innamora di questo fesso. E da qui inizia l’apologia all’ignoranza più demente della storia Repubblicana. Profetizzando gli atti vandalici della Riforma Gelmini, in questo non-film vediamo che la studentessa modello (restìa ad usare il Vagisil, non so se siamo chiari…), rinunzia alla propria sana istruzione scolastica per vedere più spesso questo John Travolta dei residuati bellici. I due si frequentano, lei ha un profitto scolastico pari a quello del Trota e poi, in un non ben specificato “castello dei sogni” (ah, l’LSD!) lei e lui scopano. Il titolo prende il nome dalla nerchia di Piolo (Step), in quanto la fa sentire “..tre metri sopra il cielo”. Peccato che, secondo Aldopiscia Spazzaglande, noto attrezzista del film, in realtà Babi è stata montata da un pistone per i muletti da facchino, quindi ha avvertito gradevolmente la consistenza e riguardo ai tre metri è stata l’azione meccanica di sollevamento dell’aggeggio.

Ad un certo punto il regista Lucini e l’autore Moccia si accorgono che bisogna inserire un velato contenuto marxista-leninista, giusto per accontentare pure qualche liceale che ogni tanto si informa ed ha certe sensibilità sociali. Infatti i due innamorati, lei ricca e lui povero in canna, a causa del divario di classe, litigheranno spesso. La goccia che farà traboccare il vaso sarà determinata dalla morte di Pollo, amico di Piolo (Step). Mettendo da parte la considerazione che Moccia mentre scriveva i nomi dei personaggi abbia avuto un’aneurisma cerebrale, ‘sto gallinaceo, qua, muore d’incidente in una corsa clandestina. Step non c’entra con l’accaduto, ma Babi lo manda a cagare, lui e l’illegalità cacata a forza.

Per ingigantire la figheria di Scamarcio, gli hanno messo come “spalla” il figlio di Cita.

Sei mesi dopo vediamo che Pallina (aridànghete coi disturbi neurali Federì) sente la mancanza di Pollo e Step la sente di Babi. Un finale, potremmo dire, ricco d’inventiva. E sapete qual è il guaio? Che questa macchina creativa mocciana lavora in pieno ritmo!

Il film vinse un premio talmente ridicolo che l’ipotetica tassa sui cani, al confronto, sembra la postfazione de “Il Capitale”. Premio Saint-Vincent per il Cinema Italiano – Grolle d’Oro 2006 per il film italiano più venduto in home video, così si chiama il riconoscimento, anche se prima di tutto “Tre Metri Sopra Il Cielo” dovrebbe essere riconosciuto come audiovisivo. Riccardo  Scamarcio, il protagonista, ha ricevuto diversi Globi d’Oro (sul cranio, lanciati dalla platea) come miglior attore esordiente. Ed è da qui che nessuno gli crede quando fa film seri.

Federico Moccia – Homer Simpson. Scoprire le differenze.

Nota a margine, il regista, Luca Lucini appunto, fa pendant con l’opera. Se ha diretto videoclip per la Pausini, chi meglio di lui poteva  portare all’estensione da clip a lungometraggio la mistica fascista dei bimbiminkia?

FRANCESCO PASANISI.

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