I FILM DEL SABATO: JOKER

Ebbene il momento è arrivato. Noi della Easy Phoney ce ne impippiamo poco se ormai questo film è diventato troppo mainstream per quanto se ne discuta.

Noi la recensione ve la facciamo lo stesso. Locandina Joker

Si tratta di un film che non dà delusioni ai fedelissimi del personaggio, creato da Bill Finger e Bob Kane nel 1940. Il Joker di Todd Philips non diventa il pagliaccio del crimine per via di un bagno nell’acido che gli rende la pelle bianco latte ed i capelli verdi; il Joker di quest’anno non è stato operato al volto per eliminare le ustioni dell’acido rendendogli il volto perennemente ghignante; l’antagonista della nostra recensione non ha un passato da criminale…e non è di fatto un antagonista. l-uomo-ride-film-ispirato-personaggio-joker-recensione-v9-45266-1280x16.jpg

Arthur Fleck è uno sfigato di prima categoria: orfano di padre, spiantatissimo clown e comico che non fa ridere e con la madre moribonda che nasconde un segreto “utile” alla nascita del villain. Anche il Joker dei fumetti apparteneva alla barricata dei “buoni” di Gotham City; Alan Moore nel suo “The Killing Joke” ci dà il ritratto patetico di un giovane chimico che si licenzia dalla fabbrica in cui lavora perché vuol fare il comico. Come il Joker interpretato da Phoenix, è incapace di far ridere, ma diversamente da questo, il Joker cartaceo vive con la moglie incinta invece che con la madre. Il Joker del fumetto di Moore giustifica i propri sanguinari crimini dicendo che basta una brutta giornata per trasformare un uomo in peggio; Arthur Fleck, poco prima di truccarsi e vestirsi dal più noto cattivo dei fumetti, dice alla sua quasi fidanzata di aver avuto “una brutta giornata”, quasi come causa del declino progressivo e nefasto della sua psiche, già minata da una sindrome che reprime rabbia e pianto trasformandoli un una grottesca ed inquietante risata. SC847-2.jpg

Sintetizzando: cari bat fan (in cui mi inscrivo esplicitamente) non vi fate salire anche voi il crimine se il Joker non ha fatto il bagno chimico che lo ha tramutato in clown dall’indelebile make up, perché tanto, come raggiunge il punto di non ritorno trasformandolo da buono in cattivo viene riportato nel film con una discreta fedeltà rispetto al fumetto. Consiglio la lettura, oltre che di “The Killing Joke” di Alan Moore e Brian Bolland, anche di un albo di Batman del ’95 intitolato “Joker: Re della commedia”, in cui si ripropongono le origini del personaggio (e la scena al club dei comici è davvero simile alla sua omologa nel film di Philips). url_mediagallery-page.jpg

Per chi non lo sapesse, è bene ricordarlo, i Joker di tutti i tipi che abbiamo visto sfilare al cinema, in edicola e nei negozi di giocattoli sono figli di un certo Gwynplaine, sfortunato (guarda un po’) personaggio protagonista del film “The Man Who Laughs” (1927) di Paul Leni e tratto dal romanzo di Victor Hugo. In questa pellicola uno sventurato orfano viene orrendamente sfigurato da un intervento chirurgico che gli imprimerà a vita in terrificante ghigno. Anche se si tratta di un personaggio positivo, Bob Kane stesso si ispirò per l’aspetto di questo Arlecchino Dell’Odio per il quale qui si ha una malsana passione. Batman-Nicholson-1.jpg

Ora, “Joker” come film e personaggio NEL film. Lontano da Burton e da Nolan, il regista di “Parto Col Folle” ci regala un’opera dai colori e dalle atmosfere vintage anni ottanta con una serie di rimandi, oltre che al fumetto, anche ad altri suoi anziani colleghi come ad esempio Scorsese (che fu addirittura la prima proposta per dirigerlo). Arthur Fleck, truccato e vestito dopo aver massacrato un suo disonesto ex collega, viene invitato allo show di una specie di David Letterman interpretato da un Robert De Niro in splendida forma. L’anziano showman è l’idolo di Arthur Fleck, il quale manifesterà il proprio malsano amore verso di lui facendone una vittima del suo crimine violento. Questo, ragazzi, è De Niro aspirante comico che incasina la vita dello Showman Jerry Lewis in “Re Per Una notte” (1983) di Martin Scorsese. Pupkin rapisce il suo idolo comico, Fleck spara in faccia De Niro (in un ruolo di dantesco capovolgimento) ma è chiarissimo il piglio cinefilo all’interno della sceneggiatura del film. 5cc0f2612600005300700415.jpg

Il Joker di Philips non è Nicholson e non è Ledger e non è Romero, cioè il primo Joker del 1966, ma è tutti loro fusi insieme. La risataccia e il ghigno sono di Nicholson; il truccarsi e l’acconciatura e alcune inquadrature (il primissimo piano verso la telecamera dello show e il dettaglio della maschera gettata nell’immondizia) sono targate Ledger; a Romero invece si deve l’outfit, molto vicino al quello della serie “Batman” degli anni Sessanta e successivamente del film “Batman The Movie” (1966) di Leslie H. Martinson. joaquin-phoenix-joker-makeup-700x659.jpg

Il Joker 2019 è politico? Egli stesso dice di no quando è ospite nello show di De Niro. La domanda gli viene posta perché, un po’ come la versione brutale di Occupy Wall Street, le vie di Gotham sono messe a ferro e fuoco da una rivolta di persone mascherate da clown. Questi violenti manifestanti, tutti appartenenti al proletariato e sottoproletariato, indossano le insegne circensi di cui sopra perché lo stesso Fleck, una notte, aveva sparato a morte tre figli di papà che avevano tentato di violentare una ragazza in metropolitana. Joker/Fleck diventa il simbolo contro i ricconi, contro “I Porci”, come un novello Manson, ma lui farà parte delle loro scorrerie solo verso il finale del film, gongolando, ghignante e pieno di sangue sulla faccia, per quello che è riuscito a scatenare dopo decenni di tentativi di essere qualcuno. Un qualcuno “bifronte”: da un lato capobanda dei violenti rivoltosi clown e dall’altro misterioso vigilantes mascherato che giustizia gli stupratori scippando, quasi, il titolo ad un Batman che ancora deve uscir fuori e del quale vedremo i prodromi verso le sequenze finali (il decenne Bruce Wayne in lacrime vicino ai corpi dei genitori uccisi).

Ci sono troppe inquadrature ambigue negli ultimi dieci minuti del film, potrebbe uscirne fuori un sequel, non si sa mai.

FRANCESCO PASANISI.

RAI DUE: IL DIRETTORE FRECCERO ANNUNCIA FICTION SU BEPPE GRILLO, SCRITTA DA BEPPE GRILLO E INTERPRETATA DA BEPPE GRILLO

Il nuovo direttore di Rai Due Carlo Freccero, autorevole intellettuale che il mondo ci invidia da più di tre decenni, dopo il flop che ha avuto la collazione di spezzoni di spettacoli fatti da Beppe Grillo, secondo la propria onestà intellettuale e artistica e scevra da ogni motivazione politica filogovernativa, propone la serie “Beppe Grillo”, scritta dal noto pensatore genovese omonimo e interpretata dallo stesso.

ANESTESISTA CHE CREDE IN BABBO NATALE PER ASPETTARLO SVEGLIO SI FA ADDORMENTARE DALLA VITA IN GIU’

150645130-anestesista-anestesia-guanto-chirurgico-incoscienteSuccede a Codroipo, nota città dell’anagramma scrilego e ultimamente per la grande integrazione culturale nelle scuole per l’infanzia, a casa di Rocco Narcosi, noto anestesista della clinica privata Jerry Calà. Il medico, da sempre strenuo sostenitore dell’esistenza di Babbo Natale, ha precettato la sua prima assistente affinchè gli pratichi , la notte del 24, un’epidurale in modo da incontrare il suo beniamino stagionale senza dormire.

DIVULGAZIONE SCIENTIFICA IN RAI: PRESTO UNA TRASMISSIONE SULL’USO DEI CANI NELL’INDUSTRIA DELLO ZUCCHERO

Immagine 2784Giggino Lezzi de Grillis, noto giornalista scientifico dell’autorevole rivista “SCII KIMIKI NON CIELO DIKONO!!!!!11!1!”, sarà conduttore di “SBERGONIA!!!!11”, programma di divulgazione scientifica che tratterà dello spregiudicato uso dei cani per la fabbricazione dello zucchero.

CONTADINO DEL PIEMONTE SEQUESTRA TRE NANI PER FARSI REGALARE UN TERRENO DALLO STATO

trattoreAccade a San Gue, provincia di Alessandria, gemellato con Novi Ligure. Cicciopanza Francoforti, contadino del posto, onde evitare spese folli per avere una coltura personale di ortaggi, nella notte del 30 ottobre ha sequestrato tre nani dal circo Busoni, che aveva piantato le tende nella zona pip di San Gue. dopo aver sbarbato i minuti uomini, ha dichiarato che sono suoi figli e ha fatto domanda per un terreno gratuito.

BOLSONARO SPARA UN COLPO DI PISTOLA IN DIRETTA SU REDE GLOBO UCCIDENDO OZPETEK SU RAI DUE

bolso.jpgIn campagna elettorale e anche dopo la vittoria, a dimostrazione fattuale del proprio pacifismo, Bolsonaro spara dalla sua pistola un colpo, durante una diretta tv su Rede Globo. La pallottola ha ucciso Ferzan Ozpetek addirittura su Rai Due. Il cineasta italo-turco era molto apprezzato dal nuovo presidente brasiliano proprio per la sua virilità.

BOLSONARO TELEFONA A MARINE LE PEN: “EHI MIGNOTTA, BELLO IL TUO PARTITO!”

Dopo la vittoria alle presidenziali in Brasile, Jair Bolsonaro, il nuovo presidente detto anche “il John Lennon di Pan Di Zucchero”, ha telefonato a Marine Le Pen, leader del Front National francese. Il politico si è complimentato con la deputata europea apostrofandola con il solito savoir faire che lo contraddistingue nei confronti delle donne.

“SARA’ UN BAGNO DI SANGUE”, COSI’ OPERAI DITTA DI ASSORBENTI SCELGONO DI SCIOPERARE PER I LICENZIAMENTI

fistEliopetro Leninisti, capo movimento sindacale della “Drain”, ditta di assorbenti del bergamasco, in maniera cruenta minaccia di incrociare le braccia insieme ai colleghi contro gli iniqui licenziamenti dovuto, a loro volta, ad una serie di tagli dovuti, a loro volta, a delle spese pazze in fichi secchi e troie dell’imprenditore dell’azienda.

IL BAMBINO DELLA KINDER POSSIEDE UN CABLO SCOTTANTE SULLA CASALEGGIO ASSOCIATI. IL GOVERNO TREMA!

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Arriva questa mattina un cablo con sconvolgenti retroscena sulla Casaleggio associati. Materiale compromettente che potrebbe addirittura rovesciare il governo. A mandarci queste carte, il bambino della Kinder, chiacchierato e scomodo personaggio.

VIMINALE: SGOMBERARE I POSTI DI LAVORO OCCUPATI

Fonte: il nostro inviato Renzo Filini.

Una nota dal cognato del bisnipote del secondo del vicesottosegretario agli Interni Giandanielo Danzatrone. A fronte del giro di vite sugli stabili occupati si è pensato di estende il provvedimento a qualunque cosa sia occupata da qualcuno, quindi entro tre mesi il decreto riguarderà anche i posti di lavoro occupati.